La ragazza della neve (Italian Edition) by Pam Jenoff

autore:Pam Jenoff [Jenoff, Pam]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2017-11-23T16:00:00+00:00

13

Astrid

Non è ancora l’alba quando mi arrampico sulla scala a pioli fino al trapezio nella semioscurità, l’intero chapiteau è illuminato da un’unica lampadina intermittente che qualcuno ha dimenticato di spegnere. Dalle panche il tendone ha un aspetto maestoso, ma da quassù si vede che il tessuto è sbiadito e che le nappe sono sfilacciate. Una vecchia musica metallica, simile a quella della giostra in fondo alla via centrale, suona nella mia testa. Vedo i miei fratelli, si fanno i dispetti a vicenda mentre si preparano a esibirsi. I fantasmi della mia famiglia sembrano danzare nell’aria.

Prendo in mano la barra e salto. Sto ignorando l’avvertimento di non volare mai da sola che io stessa ho dato a Noa. Non ho scelta, però. Non posso più esibirmi, ma non posso neppure rimanere a terra. «Sei dipendente dall’adrenalina», mi ha accusato Peter più di una volta. Vorrei convincerlo che non è così, ma è la verità. C’è un momento in cui guardo oltre la pedana, una frazione di secondo prima di lasciarmi andare, in cui sono sempre certa che sto per morire. Quella lucidità – la concentrazione di quel momento – è quello che mi manca di più, molto di più delle lusinghe del pubblico o di qualsiasi altra cosa.

Ieri notte, quando Noa è scesa in pista senza di me, per la prima volta ho veramente osservato il circo nella sua interezza. Mentre guardavo lo spettacolo, mi sono ricordata di quella volta in cui Erich mi ha portato al Volksoper a vedere La Pulzella d’Orléans. Circondata dalle donne alla moda di Berlino e da nuvole di Chanel, mi muovevo a disagio, sentivo di non avere niente a che fare con quel luogo e con quella gente. Ma quando lo spettacolo è iniziato, sono stata in grado di notare così tante cose che gli altri non riuscivano a vedere: il modo in cui la scena era stata costruita per dare l’illusione della profondità, i piccoli trucchi che tutti noi artisti conosciamo per migliorare l’esibizione. Mi sono resa conto allora che potevo vedere attraverso le persone, che fossero sulla scena o meno. Era tutta la vita che lo facevo.

Volo più in alto, come per cercare di oltrepassare i ricordi. Con le gambe in su, dondolo in alto fino alla pedana. Un sottile strato di sudore ricopre la mia pelle e le mie gambe sono piacevolmente indolenzite. Herr Neuhoff ha detto che forse potrò esibirmi di nuovo quando raggiungeremo il prossimo paese, ma è una misera consolazione. Mancano ancora due settimane – mi sembrano una vita, una vita intera di esibizioni che non farò. E non ci sono garanzie che allora avrò il permesso di rimanere in pista; adesso che Herr Neuhoff è consapevole del pericolo, mi tirerà fuori al minimo allarme.

Per esempio, quello di pochi giorni fa, quando la polizia ha interrotto lo spettacolo. Ho negli occhi il viso della bambina tra il pubblico. La piena consapevolezza di quanto sia terribile la nostra situazione si schianta su di me come un macigno. La sua giornata era cominciata vivace come ogni altra, come la mia ultima mattina a Berlino con Erich.

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